Da Sumo a Geisha. La storia del mio kimono!

L’ultima volta che sono andata a Porta Portese, c’era ancora il sole caldo che splendeva sopra di noi e ti invogliava a comprare, comprare e contrattare con estrema semplicità. Quella domenica, sono ritornata a casa stracolma di buste e con solo 10 euro in meno nel portafogli.
L’affare più grande è stato senza dubbio l’acquisto del mio Kimono; semplice vestaglia da smerciare ad 1 euro per Salvatore (l’astuto proprietario del banco). Anche se tutti ormai dovremmo conoscerlo, vi faccio un piccolo ripasso sul Kimono: un indumento tradizionale moolto caro ai nostri amici giapponesini, a forma di T , che si avvolge intorno al corpo e si fissa sul retro con un’ampia fascia o cintura.
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Il Kimono stava lì inerme, in mezzo ad inutili capi di biancheria, spiccava, oltre perchè lungo due metri, anche per la sua stoffa di raso nero con un dragone rosso e arancione sul retro. L’unico problema? Era tanto bello quanto ampio, sia di lunghezza che di larghezza. Anzi era enorme ragazzi! Anche se avrei voluto tanto lasciarlo lungo, ho deciso di accorciarlo sia di lunghezza che di maniche, trasformandolo in un jacket Jap-style.

 

Il Kimono è un capo comodo per quanto si creda, facile da abbinare, anche quando è riccamente decorato con stampe sakura, lo potete mettere su tutto perchè vi dona quell’aria da geisha e di mistero che tutti vi invidieranno. Inoltre va bene sia per uno stile più casual sia per uno più elegante. E poi …siamo nel 2016, ormai è ora di buttare i vecchi cardigan da nonne e di concedersi alla voglia di esotismo e di eleganza del Kimono, allontanarsi dai vecchi cliché e lasciarsi avvolgere da queste fantastiche tuniche.
Sarete un fiorellino!!

 

Il Jacket Jap-style di CLB

 

 

 

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